So che fa ridere, ma aspetta di leggere questo articolo.
Facciamo il punto della situazione: analizziamo insieme un successo per rapportarlo al settore impiantistico.

Come avrete visto, questo è l’anno di Barbie. No, non è un modo di dire: è diventato davvero l’anno di una caxxo di bambola. Nel 2023 Barbie ha fatto una mossa da grande giocatore nel mondo del cinema. E le piccole imprese, specialmente nel settore impiantistico, hanno qualcosa da imparare.

Ma andiamo per gradi.
Il primo punto da considerare è il successo oggettivo del film.
Il secondo punto da considerare è il successo oggettivo del prodotto (bambola – Mattel).
Il terzo punto da considerare è il successo oggettivo dei prodotti correlati (che subentrano nel film).

Vediamo qualche numero.
Il film ha incassato al 21 agosto circa 30 milioni in Italia e più di 1 miliardo in tutto il mondo. Le vendite delle bambole Barbie sono raddoppiate dopo il film e guai a chiamarla “bambola” (perché è diventato un simbolo manco fosse il quadro di Gesù dopo la resurrezione). Dalle bambole (ovvio) alle scarpe Birkenstock, che dopo l’apparizione nel film hanno visto un incremento delle vendite del 110%. Senza parlare di Burger King, che è saltato prontamente sul carro con un hamburger tematico. Da qui in poi vi posso garantire che verranno fuori altri prodotti su questa linea, tipo party a tema, accessori, ecc. ecc.

Ma veniamo all’ultimo dato, quello che inizialmente ti sconforterà: Barbie ha stanziato un budget di produzione di 145 milioni di dollari per il suo film, ma ha speso 150 milioni SOLO in marketing. La rifaccio. Warner Bros ha speso 145 milioni per fare il film e 150 milioni in marketing.

Oh, ma che pazzia!

No, si chiama spaccare gli schemi e prendersi l’intero mercato anche se fai un “prodotto” su cui nessuno avrebbe scommesso.

Ma cosa dici, Donato? Il film emana tanti concetti importanti.

Sono d’accordo, ma come hai fatto a saperlo prima di andare a vederlo?Stiamo già cadendo in quello che accade nel settore impiantistico: la qualità del prodotto/soluzione. Devo rammentarti che quest’ultima la conosci solo dopo averlo comprato.

E come ha fatto Barbie? Ne ha parlato negli spot? No. Non sarebbe bastato.
Avete notato che durante il lancio i cinema erano tutti colorati di rosa?
Avete notato quelle grandi installazioni di Barbie in 3D al centro delle grandi città?Avete notato quelle fermate bus in alcune grandi città tutte di rosa con la poltrona di Barbie?

Ecco, tutto questo ha fatto sì che le persone andassero a vedere il film, per poi apprezzarne la qualità, parlarne fuori (passaparola) e crearne così il successo. In poche parole, anche se non eri uno sfegatato/a di Barbie ci sei andato (o vorresti vederlo – ammettilo) perché te ne hanno parlato.

Ma cosa c’entra tutto questo con il settore impiantistico? Rileggi questo ultimo paragrafo e dimmi: accade questo anche con le nostre aziende? La risposta è sì. Ma andiamo a ritroso.

Se voglio aumentare il mio business non basta il passaparola spontaneo, devi incentivarlo. Se voglio che la gente parli bene del mio prodotto o soluzione, devo lavorare bene (e questo la maggior parte delle aziende italiane già lo fa), ma devo soprattutto far usare il mio prodotto/soluzione a più gente possibile.
E basta la pubblicità?
No, perché la pubblicità fa notare un prodotto, ma non è in grado di esprimerne al massimo la qualità ed è qui che subentra il marketing con delle azioni ancora più forti che prendano per mano il cliente in target e gli faccia capire perché è giusto comprare quel prodotto. Nel mentre, la pubblicità rafforza questa azione. Capisci ora la differenza tra prodotto, marketing e promozione? Sono momenti e azioni diverse. Vicine, ma diverse.

Ecco che tutto torna.

Ma io so qual è il pensiero e la domanda che ti sta frullando in testa da quando hai letto un po’ di numeri in questo articolo: “La nostra azienda impiantistica non ha 150 milioni di dollari da spendere in tutto questo”. Hai ragione. Hai perfettamente ragione. Il punto è: quanto sei disposto a pagare la crescita? E soprattutto, che mercato vuoi “acquistare”? Sai, il marketing è bellissimo poiché ne puoi acquistare quanto ne vuoi a patto che tu sia consapevole che il risultato sarà in proporzione.

Ma qual è il budget giusto? Te lo dice il Business Plan unito alla tua conoscenza del mercato, che deve essere sempre, e per sicurezza, avvalorata dai numeri.
Ma tu pensi che i manager della Warner Bros abbiano fatto le cose ad “occhio”? Pensi che siano idioti a investire in marketing più di quanto hanno speso nella realizzazione dello stesso film?

Visti i risultati non direi che sono degli stupidi, anzi. Il punto è che investire tanto in marketing dovrebbe essere la normalità in Italia esattamente come già lo è in tutto il mondo e indipendentemente dalla grandezza di un’azienda. Te lo dice uno che un po’ ha viaggiato e studiato situazioni all’estero. In Italia siamo gli unici retrogradi su questo modo di fare. Investiamo in capannoni, furgoni, strumenti e altre cose, ma poi non abbiamo abbastanza clienti o, peggio, non abbiamo i clienti giusti per la nostra azienda e per i nostri margini.

Come saprai, seguo da tempo produttori, distributori e installatori del settore impiantistico e sono aziende di dimensioni e possibilità economiche diverse; eppure, tutte loro hanno un processo di marketing. Questo significa che, con la giusta pianificazione, tutti possono avere un processo di marketing sano e funzionale.

Lo step 1 è fare un business plan, lo step 2 un action plan e lo step 3 un marketing plan.
Nel primo si leggono i numeri e si scrive quale deve essere la crescita; nel secondo come arrivarci a quei numeri e nel terzo come trasformare quelle vendite in un processo che viene prima: convincere il target che quella è la giusta soluzione per loro.

Questo ha fatto la Warner Bros con Barbie ed è quello che io e la mia agenzia facciamo ogni giorno con i nostri clienti. E non mi sembra che facciamo un buco nell’acqua (Giusto per essere chiari ti lascio il link delle recensioni su di me e sulla nostra agenzia: www.recensionidonato.ithttps://www.impiantomarketing.it/testimonianze/ )

Ma c’è un’ultima cosa che crea una similitudine tra il settore impiantistico e il processo di Barbie: io.
Come avrai letto, il film di Barbie non solo ha fatto bene alla Warner e alla Mattel, ma anche ad una serie di produttori e distributori dei prodotti correlati.

Non ti dice niente questa cosa?
Il mio scopo è lo stesso: aiutare l’intera filiera. E non è un lavoro a parte per me. Se io e la mia agenzia aiutiamo produttori, distributori e installatori a rialzare la filiera, cosa accadrà magicamente? Alzeremo l’asticella. E se riusciamo a far capire il messaggio al cliente finale, chi ne gioverà? Tutta la filiera.

A questo punto un “Grazie Donato!” ci starebbe.Ma non voglio essere ringraziato, anche perché lo faccio anche per me e i miei collaboratori. È business. Ma se sposa una nobile causa diventa un “Bel Business”.

Ti sei mai chiesto perché la Ray Edizioni (www.RayEdizioni.it), che è la nostra casa editrice, abbia creato a proprie spese l’unico programma televisivo dedicato al settore impiantistico (www.ImpiantoGiusto.it)?
Ti sei mai chiesto perché la stessa abbia creato il 1° podcast per il settore impiantistico a proprie spese (www.RadioImpiantistica.it)?

Ecco, in questo caso siamo la Warner Bros che, pure non avendo 150 milioni, si rimbocca le maniche e crea strumenti per far entrare nel mondo Impianto Marketing (www.ImpiantoMarketing.it) più aziende possibili e far conoscere la nostra qualità, per poi parlarne là fuori e avvicinare nuovi clienti in target.

Morale: ogni azienda può commisurare i propri investimenti in marketing al proprio business e creare delle azioni per allargare il proprio mercato aumentando i propri margini. Il marketing non è una scelta, è una necessità. Il resto sono chiacchiere da bar e scusa da detentori di partita iva che dovrebbe fare solo una cosa: chiuderla.

D.A.

P.S. Se qualcosa non ti torna scrivi pure nei commenti sotto questo articolo.

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